Rvs Begins..
o perlomeno l’iniziazione, la mia personale con le onde radio fu ad 11 anni con un vecchio ricevitore a valvole della nonna un Allocchio Bacchini cercando di ascoltare i segnali più lontani come quelli russi, e poi con i CB i famosi baracchini a 27MHz…Proprio in questa banda incautamente una sera sul tardi mi venne la folle idea di bloccare con un elastico il tasto del microfono del cb, davanti la cassa dello stereo; per vari minuti diffusi sul canale otto (fra i più affollati di fine anni 70) un pezzo dei kiss al quale seguì la telefonata di un caro amico di “ruota” che riconobbe il mio “santiago” (Livello di ricezione del segnale) invece di mandarmi a quel paese si complimentò per il SOUND “Rock n’ Roll All Nite” e con un pizzico di sarcasmo mi chiese, per caso adesso hai l’ultima dei Rockets e fu colpo di fulmine, iniziai ad ascoltare le private; una su tutte radio Padova, specie di sera, c’era Maurizio Maressi, Cristina Dori e molti altri. Di lì al mondo radiofonico 88/108, fu un baleno; a Venezia le radio erano moltissime, l’FM era davvero a pieno regime (nel bene e nel male). In ogni compagnia dell’epoca c’era l’ amico o l’amica che “faceva radio” e che poteva eventualmente agevolare l’inserimento dell’appassionato di turno.
Dopo 4 anni di “passione” in varie radio della città arrivarono le prime divergenze con le mentalità dei gestori locali, troppo legate a vecchi schemi, le solite trasmissioni in dialetto che facevano più ore di un orologio per accontentare gli inserzionisti che spesso erano i titolari della stessa radio o del bar all’angolo, purtroppo lo spazio riservato ai più giovani ed innovativi era davvero risicato.
Per poter conquistare nuovo audience e i migliori sponsor pubblicitari non potevamo pensare di produrre un ora di “commerciale” su 24 di musica veneziana e “ciàcole” con tutto il rispetto per questo format, la decisione fu rottura, e…apertura!
Con l’estate alle porte, complice un maggio 84 molto caldo, fra vecchi colleghi dj si diede vita al progetto “Venezia Sound”: gestire in proprio una radio tutta nuova.
Verso la fine delle vacanze Ferragostane dell’84 avevamo già trovato la location a Cannaregio, ex sede di un partito politico, installata l’antenna e le apparecchiature di bassa frequenza (mixer microfoni e compagnia bella per i profani), a settembre 1984 iniziammo le trasmissioni con la frequenza 95.250 che era operante da tempo con postazione in Dorsoduro S.Agnese proprio davanti ad un famoso cantiere di gondole; naturalmente l’antenna era sulla casa del socio Roberto V. al quale devo riconoscere di aver acceso la frequenza per primo, di aver trovato la prima sede nel sestiere di Cannaregio al 2263 ed aver apportato molta strumentazione fra cui il mitico compressore DBX l’altra frequenza fu la 98.500 accesa a castello e la 97.400 che però fu spenta dopo 6 mesi.
La società fu costituita all’inizio da 3 soci: Roberto Venturini, Alessandro Berto & Roberto Milani Gatto, quest’ultimo dopo un iniziale entusiasmo per alcune divergenze lascia la società, subito però trovammo l’appoggio di un ns. grande amico, Stefano Rampinelli, anche lui speaker radiofonico che aveva l’esperienza e la fantasia necessarie per gestire l’emittente.
Dall’8 aprile 1986 nel pieno degli anni 80 Radio Venezia Sound proseguì la sua ascesa. Per espandere il segnale anche alla terraferma nel febbraio 87 acquistammo le frequenza dei 98.500 di RMI radio marghera international postazione Vempa auto in Rampa cavalcavia a Mestre. In proposito desideriamo fare un saluto ad Enrico e Riccardo: “i Piva” che lasciarono a noi la frequenza con non poca commozione, decidendo di cambiare vita.
L’antenna era un vero MOSTRO, sia in altezza che per numero di file di Elementi radianti direttivi a 3 elementi e parecchia potenza , 2 amplificatori lineari accoppiati da 2000+1000 Watt con tanto di luce rossa di sicurezza, seconda solo a quella della famosa radio Superradio che la sovrastava (ma solo per via dell’edificio più alto).
KING KONG durò ben poco poiché nell’estate dello stesso anno a sei mesi dall’acquisto una tromba d’aria la fece schiantare al suolo: fu un nostro collaboratore dell’epoca ad avvertirci con una telefonata da far rabbrividire qualsiasi editore radiofonico, il tono della chiamata fu più o meno così : Ragazzi sono Michele..il segnale “Frigge”.. non sento più la radio, forse avete il “ponte spento…eppoi dal terrazzo… non vedo più la luce…forse mi sbaglio…
L’avevamo capito immediatamente, il palo aveva collassato avvitandosi su se stesso a causa della tromba d’aria che era passata proprio sulla Vempa ed aveva terminato la sua corsa addosso all’ Hotel Ambasciatori di Mestre portandosi via pure la mezza insegna che tristemente rimaneva: IATORI.
I pompieri subito accorsi fecero del loro meglio per mettere in sicurezza l’antenna. miracolosamente “l’aereo” cadendo non procurò danni a persone o cose, il resto lo fece la ditta EL.. incaricata della manutenzione che subito affermò: il palo era a rischio mettendo nel conto pure una sua parziale responsabilità .
Furono dei brutti momenti che fortunatamente superammo brillantemente, in 3 o 4 giorni il palo tornò a trasmettere, con le ovvie modifiche di sicurezza; optammo per una soluzione meno aggressiva puntando più sulla qualità che nella quantità delle antenne, non procedemmo neppure giudizialmente contro i precedenti titolari, un poco per l’evento di eccezionale portata, ed un poco per il nostro spirito, un po’ boy scout. Far lavorare gli avvocati non era ancora il ns. obiettivo.
Ricordiamo le lacrime di Enrico Piva di RMI che aveva visto morire la sua “ex creatura”.
Nel frattempo l’estate era nel pieno del suo corso ed iniziammo delle meravigliose feste sponsorizzate dalla ns. radio, le discoteche del Lido di Venezia erano un ottima cornice per farci conoscere “LIVE”.
Nel febbraio 1988 anche il terzo socio Stefano Rampinelli decise di lasciare l’esperienza radiofonica e lo fece scoprendosi più adatto a fare il PR nel mondo delle discoteche. Orari e impegni (le beghe) che comporta l’ambiente radiofonico evidentemente non erano compatibili con il suo carattere.
Non potevamo dare torto a Stefano: doveva fare una scelta, tornammo dal Notaio dove ormai eravamo di casa, e restammo ottimi amici sfruttando la sinergia radio/discoteca in più occasioni.
Da quel momento decidemmo che la radio era meglio gestirla in 2 a tempo pieno con i collaboratori. in questa situazione però noi 2 soci avevano parecchi compiti, non solo trasmettere e gestire la pubblicità, ma occuparsi anche della parte tecnico amministrativa che non era affatto semplice e molto stressante specie nel settore dei rapporti con le altre radio e con il Ministero delle Poste, la famosa ESCOPOST temuta specialmente da quelli che malaugratamente “invadevano” le frequenze aereonautiche.
Acquistammo i sistemi ciclici a Bobine della Revox, come faceva all’epoca pure rete 99, che permettevano una maggiore libertà d’azione all’esterno della radio sostituendo i vecchi lettori a cassette dell’epoca (1 buco ogni 45 minuti…).
Con il passare degli anni non eravamo più tanto dilettanti allo sbaraglio, nonostante nell’etere regnasse molta confusione e qualche mafiosetto da strapazzo accendesse impianti (e qualche tanica di benzina) sopra altre frequenze per farsele pagare, avevamo un’ ottima e invidiabile quota di mercato pubblicitario, fra radio c’era la scorretta abitudine di “rubarsi” clienti e pure gli speaker, ma fortunatamente da noi questo non è mai accaduto, eravamo colleghi, ma anche molto amici.
Alla fine degli anni 80 si cercò di regolamentare il settore con la famosa legge Mammì che mise una pezza al settore, si cercò di far desistere i soggetti più piccoli richiedendo una marea di carte bollate, (almeno il 20% della programmazione doveva essere dedicata all’informazione) ed inoltre furono chiesti costosi canoni di concessione promettendo frequenze indisturbate col piano delle radiofrequenze e l’individuazione dei siti di trasmissione comuni per le antenne. Alla fine, visto che le cose erano molto più complicate, tutte le radio specialmente quelle locali come la nostra subirono solo i costi ma non i benefici della legge (ricordate la famosa filastrocca di Siòr Intento?).
Nessun piano, nessun sito di trasmissione, poche agevolazioni se non per grosse realtà ma comunque i doveri burocratici ed economici per tutti, un vero pastrocchio, ma comunque w l’Italia!
Alla gastroscopia nel ‘91 mi trovarono la peristalsi torpida, al mio socio qualche eczema, nulla di più, ma fu un periodaccio. Da ricordare la crisi economica nel settore abbigliamento(30% dei ns.spot) che in quegli anni tagliò gran parte delle spese pubblicitarie, cercammo e trovammo con successo dei diversi inserzionisti, edilizia e servizi come le fiorenti copisterie fu un nuovo mercato che tamponò le perdite e che poi si aggiunse alla ripresa del 1994.
Molti chiusero, anche con dolorose deficienze di cassa; altri semplicemente spensero tutto, pochi fecero l’affare di vendere perché all’epoca ci si faceva largo a colpi di cause e watt.
Anche noi pagammo “dazio” facendo causa ad una emittente, spendendo milioni per pagare la parcella a un famosissimo avvocato di Milano che alla fine inviò un collaboratore per via degli impegni TV e tutto venne combattuto con un domicilio legale a Venezia che non poteva competere. Fortunatamente il “700” servì a fermare chi voleva aumentare i watt ma non ci venne riconosciuto il danno…e vabbeh! Romolo sei stato bravo!
Ci fu anche un catastrofico episodio, organizzammo una festa di Capodanno “AL CASON” del Lido di Venezia, ma durante un trasporto su barca tutta la strumentazione affondò costringendoci ad usare apparati di vera fortuna, che botta ma la buttammo in ridere!
La nostra emittente resistette al passaggio epocale del ‘90, ed ottenne la tanto agognata concessione, pagando all’incirca 5 milioni all’anno di tassa solo per trasmettere oltre a tutte le tasse che si pagano di norma come società, inps inail enpals commercialista collaboratori… Ovviamente nel ns. settore c’è pure la siae pagata fino all’ultima lira, chi non lo fece ebbe grossi problemi fino ad arrivare in tribunale e sui giornali, all’epoca un giornale titolò: Siae non pagata? bavaglio al dj di RSMC! Tutte le tasse sommate ai costi di gestione arrivavano all’80% di spese (questo per rispondere a chi pensa di accumulare soldi con un emittente pur commerciale)insomma con la radio locale in Italia non ci si faceva la Ferrari, comunque mi comprai una civic..
A Venezia e Mestre il mercato pubblicitario riservava ottime potenzialità, pian piano grazie anche alle prime collaborazioni con i migliori studi di registrazione Padovani e dell’ottima collaborazione degli amici di radio gemini di Padova (premiata gestione Emanuele Conte/Gianantonio Guarnier) realizzammo il DNA della radio, vale a dire un palinsesto ricco di raffinatezze specialmente nei “jingles” cantati, negli “station break”; molte le ore passate in studio assieme a personaggi che di radio ne hanno fatta parecchia da prima di noi, un saluto particolare al compianto Mr Frank the Voice che prestò la sua voce e la competenza nello studio di Gemini per rifare il look al palinsesto, diventò prima di tutto un amico e poi un collaboratore, celebri le sue scarrozzate per i colli di Padova… le voci dei ns. speaker dall’ottima dizione diedero una scossa alle orecchie degli ascoltatori di Venezia e parte della provincia.
Dal 90 dopo Padova cominciammo ad acquistare voci, progammi e jingles a Milano. Passavamo hit parade con le voci di Benny Brown e Bob stewart, 2 speaker Americani miti dell’epoca, gli sponsor erano ben felici di essere parte di questi programmi che ricordiamo come uno dei periodi migliori della nostra radio, per molti negozi avere la voce di doppiatori famosi negli spot come Tonino Accolla (Eddy Murphie) o di Chevalier (tom Cruise) diventò ben presto usuale ed i risultati premiarono le nostre aspettative, clienti affezionati e soddisfatti.
Ma un nuovo capitolo stava per iniziare…con l’era digitale e l’avvento dei computer non ci siamo certamente messi a guardare, il ns. primo investimento fu proprio una speciale regia automatica davvero magica per la messa in onda di mini programmi e spot, il famoso “skipper” della Logic Line era diventato il cuore pulsante di RVS, faceva di tutto, campionava, trasmetteva brani etc un vero toccasana. Successivamente arrivarono altre macchine e già nel 96 la radio contava in ben 200 giga di memoria su HD divisi in più pc, adottammo Melody radio Maker il programma della sigma media di Torino che generava play list automaticamente assieme a tutte le Library musicali. Un acquisto importante fu un compressore audio digitale tipo ORBAN che aiutò a rispettare i canali adiacenti pur mantenendo un suono corposo e potente, per microfoni e cuffie optammo sempre per dei sennheiser, fra i mixer un bel soundtrax durò 15 anni.
Come tutte le storie che si rispettano siamo arrivati alla fine (che proprio non ci aspettavamo): dal 98-99 il mercato delle frequenze subì forti speculazioni probabilmente eravamo all’apice del valore specie in zone importanti come il veneto e fummo spesso contattati da vari personaggi che tentavano di mediare e sondare per altri che “aria” tirava, le offerte comunque non erano state considerate. Inoltre avevamo siglato un importantissimo accordo con la concessionaria di pubblicità MEDIASPOT che ci garantiva ottimi introiti nella terraferma però..verso la metà del 99 un famoso gruppo editoriale necessitava di ottimizzare la copertura di due sue emittenti su Venezia; dopo un attenta analisi tecnico legale durata mesi decise che l’acquisizione delle frequenze era possibile mettendo sul tavolo una offerta. Avete presente la trasmissione il bivio? Beh l’aria fu proprio quella, ma l’offerta fu irrinunciabile anche per 2 vecchie volpi dell’etere. Il mondo stava per cambiare, la rivoluzione digitale, i nuovi modi di ascoltare la musica in mp3, l’avvento di internet con gli spot su yahoo, il files sharing,l e battaglie legali.. tutto questo ci ha dato da pensare in quei giorni di trattativa del valore delle frequenze radioelettriche e se era il caso di tirarsi fuori in quel giro di partita, che oggi 2008 abbiamo la sensazione di aver vinto…peccato però.
Dal 2000 le trasmissioni sui 98.500 e 95.250 sono quelle di Radio Dj e Radio Capital, network radiofonici.
Meritano dunque un grosso grazie tutti gli speaker e collaboratori che sono passati ai nostri microfoni: Oscar Canal “il folle Oscar”, Andrea Bianchi, Rossella Rego, Filippo de Csillaghy, l’uomo alla good morning vietnam per le sue originali battute, Sandro Fioretti, Max da Tos, Giorgia de Simone, Jimmy Maddison, Stefano Rampi, Alberto Fagherazzi, Saul il sole, Alessandro Fiorani (che si carburava dal mattino alle 6 con le cuffie Koss), Elena Bagna, Francesca Bì, Ares Nordio, Nicola Rovaldi, Max Marchesin, Antonello De Martin, Marco “the bass man” Trevisan, Tommaso Vianello alias “Tommy Vee”, Davide Parma, Andrea Costa. Special guest per le serate o mixati: Alex Sborgi, Massimo Artusi, Davide Golia, Francesco Vozza, Max Perzolla disco in, Danilo Doria,Norris dj, quasi tutti Veneziani d.o.c. un grazie anche a Moreno Lucchi, Franco Antonello e Salizzato per l’appoggio tecnico e morale, e naturalmente GRAZIE agli sponsor.
Spero di aver ricordato tutti, non ce ne voglia se qualcuno è stato “desmentegà ostregheta” se volete scriverci mandate la vs e mail a sandrino64@libero.it. Ah: se vi avanza una frequenza ditecelo, non si sa mai…